M4 (o NGC6121) è un ammasso globulare visibile nella costellazione dello Scorpione. Questo oggetto è osservabile da quasi tutto il mondo, ad esclusione delle zone più settentrionali del pianeta. Per noi, i momenti migliori per osservarlo cadono tra maggio ed agosto.
Un po’ di storia
M4 fu scoperto dall’astronomo svizzero Jean-Philippe Loys de Cheseaux nel 1746, e fu da lui così descritto: “…Vicino ad Antares…bianco, rotondo e più piccolo dei precedenti. Non penso sia stato mai trovato prima…“; anche Charles Messier lo osservò anni dopo, nel 1764, e descritto come segue: “Ammasso di piccolissime stelle; con un telescopio più piccolo appare più simile ad una nebulosa; quest’ammasso si trova vicino ad Antares e sullo stesso parallelo. Osservato da M. de La Caille e riportato nel suo catalogo…diam. 2½'”. Quest’ammasso è stato tra le altre cose il primo di cui si è riusciti a risolvere le stelle di cui si compone!
Oggi sappiamo che M4 dista da noi circa 7200 anni luce, grazie alle osservazioni di alcune sue nane bianche operate dal telescopio spaziale Hubble nel 1995, il che lo rende il più vicino a noi tra tutti gli ammassi globulari. Il suo raggio è di circa 35 anni luce, e ha una massa 67.000 volte maggiore rispetto al nostro Sole, il che indica una presenza di stelle almeno superiore alle 100.000 unità: quest’oggetto infatti, come tutti gli ammassi globulari, è molto antico, e risale a 12,2 miliardi di anni fa.
Tra le migliaia di stelle presenti, sappiamo che ve ne sono almeno metà distanti non più di 8 anni luce dal centro dell’ammasso!
Qualche curiosità su M4: al suo interno contiene almeno 43 stelle variabili (di cui almeno tre di tipo RR Lyrae) e due semiregolari; al suo interno, M4 contiene una pulsar con un periodo di soli 3 millisecondi! Inoltre, vi è un sistema binario formato da una pulsar (chiamata PSR B1620-26) e una nana bianca, e intorno a questo sistema orbita un pianeta! PSR B1620-26c, che a causa della sua età stimata in 13 miliardi di anni è anche noto con il nome di Matusalemme, dotato di una massa 2,5 maggiore di quella di Giove.
Osservazione
M4 ha una magnitudine apparente di circa +5,6, cosa che lo rende visibile anche ad occhio nudo nei cieli più bui, anche se con estrema difficoltà data la vicinanza della brillante Antares. Le cose cambiano iniziando ad osservarlo con strumenti anche piccoli, attraverso i quali si scorge bene come una nuvoletta biancastra di aspetto nebuloso; con un telescopio di almeno 120 mm di diametro le cose cambiano decisamente, poiché si cominciano a risolvere le stelline che compongono l’ammasso; aumentando il diametro dello strumento poi, aumenterà di molto anche lo spettacolo offerto all’oculare, con centinaia di stelline separate!