M6 è un brillante ammasso aperto ben visibile nella costellazione dello Scorpione, visibile in quasi tutto il mondo, ad esclusione delle parti più settentrionali del Globo. Alle nostre latitudini, il momento migliore per osservarlo è tra aprile e settembre. Con una magnitudine apparente di +4,2, M6 può anche essere scorto ad occhio nudo

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Un po’ di storia…


M6 è stato scoperto intorno a metà ‘600 dall’astronomo italiano Giovan Battista Hodierna, che così lo descrisse: “Quarta Nebulosa secunda, et exigua duarum est, quae candescunt iuxta Aculeum Scorpionis, haec vero ipsi Aculeo praeminet declinans a magna in Boream, et occasum”. Successivamente, fu osservata da Charles Messier nel 1764, che lo descrisse così: “un ammasso di piccole stelle tra l’arco del Sagittario e la coda dello Scorpione. Ad occhio nudo sembra una nebulosa senza stelle, ma anche un piccolo telescopio lo rivela come un ammasso di piccole stelle. Diam. 15′”. In seguito fu osservato anche dagli Hershel: secondo il padre si trattava di un ammasso compatto di stelle sovrapposte; per il figlio invece, M6 era un oggetto “brillante e ricco”.

Oggi sappiamo determinare, con una certa approssimazione, il diametro di questo ammasso aperto in 12 anni luce. Con maggiori difficoltà, dovute alla massiccia presenza di polvere interstellare, stimiamo la distanza di questo ammasso dalla Terra in 1.500/2.000 anni luce. Come tutti gli ammassi aperti, si tratta di un cluster non molto numeroso (120 elementi) di stelle blu, relativamente giovani: l’età stimata è di 94.200.000 anni. Curiosamente, la stella più lumnosa dell’ammasso è una stella gigante arancione, più vecchia, chiamata BM Scorpii. Quest’ultima stella è una variabile, la cui magnitudine apparente varia da +5.5 a +7.0.

Curiosamente, in questo ammasso sono presenti anche otto probabili “stelle peculiari” (“chemically peculiar stars”), cioè stelle con un’insolita abbondanza di metalli pesanti, quantomeno negli strati più superficiali.

Osservazione

 

Osservare M6 è relativamente semplice: nei cieli sufficientemente bui è visibile già ad occhio nudo, come un alone sopra l’aculeo dello Scorpione. Con un binocolo 10X50 si notano almeno una quindicina di stelle ammassate, mentre con un telescopio è possibile risolvere completamente l’ammasso, immergendosi in quel mare stellato.