Iniziati i lavori di fondazione nel 1994, l’Osservatorio Astronomico di Monteromano è in attività dal 1999, ovvero 4 secoli dopo che Galileo puntò per la prima volta uno strumento ottico verso lo spazio cosmico. La nostra “avventura Antares” è  partita però molto prima, nel 1982, quasi per gioco, e dopo tante “peripezie” ha tenuto a battesimo un grande telescopio,uno strumento prezioso  che riesce a rendere meno lontane e misteriose quelle stelle che da sempre hanno catturato la  nostra curiosità.

Ma come è nato il progetto di un Osservatorio in collina?

Era il 1994, e l’associazione Antares, già in azione da una dozzina d’anni sul territorio di Cotignola e Lugo, era sì caratterizzata da una grande passione, ma anche  da una scarsità di risorse strumentali quasi malinconicamente proporzionale.

Poi una sera, all’improvviso, la proposta del nostro Luigi Pozzi, ora Presidente Onorario:  un’ idea nata durante una chiaccherata tra appassionati di stelle mentre si ipotizzava di recuperare un vecchio telescopio, semplicemente la proposta di un progetto nuovo, quasi romantico, da realizzare come un avventura tra  amici: “ Sapete ragazzi, ho pensato che sarebbe meglio spendere i soldi destinati alla mia tomba in favore di un osservatorio astronomico, da cui rivolgere i nostri sguardi al cielo…”.

Nacque  da queste semplici parole l’idea in grado di trasformare la passione in azione: una avventura entusiasmante, che ci ha portato a realizzare questo sogno a 765 m di altitudine nella Provincia di Ravenna.

Parole che ci hanno poi fatto  ospitare per oltre 10 anni i servizi dello storico Telescopio Bartolotti (36 cm di specchio realizzato negli anni ’60 dal famoso artigiano MARCON !), fino a giungere alla donazione del nuovissimo Telescopio Diemme (sempre di produzione MARCON !), inaugurato nel 2007 e completato di recente con una strumentazione di ripresa all’avanguardia, sempre grazie alla sponsorizzazione della ditta Diemme di Lugo.

L’importanza di un Osservatorio

Nel suo nome è già contenuta una sintesi dello spirito della scienza, quello che vuole celebrare l’Anno dell’Astronomia (2009): l’osservazione sta semplicemente alla base del sapere scientifico. Riuscire a trasmettere alle nuove generazioni la capacità di osservare è uno degli obiettivi dell’insegnamento scientifico e non solo. I grandi scienziati incarnano, in genere, storie umane che dimostrano  fin dall’inizio una profonda curiosità per la natura. Ci viene in mente, ad esempio, l’incredibile vitalità scientifica di Isaac Newton, che gradualmente trasformò la sua fervida curiosità in accurate osservazioni, evolute poi in un sapere scientifico e matematico, dalla grandezza straordinaria ed universale. Solo osservando e cercando di capire il mondo possono nascere  le nuove teorie ed essere scoperte nuove leggi, che  solo se sperimentate potranno essere confermate o riformulate qualora non corrispondenti all’evidenza osservativa.

Qui allora si chiude il circolo di questi 401 anni, che, dalle lune di Giove osservate da Galileo, ci conduce ai magnifici cieli di Monteromano, dove è magico ritrovarsi come sospesi, a mezza via, tra il nostro frenetico mondo e il silenzioso universo che ci avvolge.

Quindi, la  costruzione di  un Osservatorio Astronomico deve prima di tutto sottolineare il primato dell’osservazione e fare si che questa venga insegnata ai ragazzi, affinché imparino a guardarsi intorno, a non dare nulla per scontato, a farsi delle domande di fronte a ciò che vedono.

Siamo, quindi, contenti quando riceviamo le visite di classi scolastiche e di ragazzi, per la grande occasione che abbiamo di svegliare in essi una scintilla di entusiasmo, che, se ben coltivata, potrà portarli lontano nella loro crescita scolastica e umana.

Perchè Monteromano, così “lontano” dalle nostre città di pianura ?

La scelta del sito è stata dettata da ragioni logistiche, climatiche e di condizione del cielo. I vari luoghi esaminati dovevano avere il giusto compromesso di risiedere nella Provincia di Ravenna,  possedere le infrastrutture di base, avere  condizioni meteorologiche medie  favorevoli, ed essere sufficientemente protetti dalla “piaga” dell’inquinamento luminoso.

Sull’inquinamento luminoso ci sarebbe molto da dire e magari un’altra volta approfondiremo il discorso.

Qui semplicemente vorremmo sottolineare come esso sia un’aberrazione della nostra civiltà, uno spreco ingiustificato di denaro e risorse della comunità, oltre che una sorta di attentato alla memoria del cielo.

Con la sua posizione all’estremità meridionale della provincia di Ravenna, nel territorio del Comune di Brisighella, la quota di 765 m, la lontananza sia dal turbolento spartiacque appenninico che dall’inquinata pianura romagnola, il cocuzzolo del podere “La Pianta” a  Monteromano aveva i requisiti giusti per diventare il sito del nostro Osservatorio.

Il luogo possiede un fascino particolare grazie al magnifico panorama che si gode dalla sua cima: nelle giornate limpide lo sguardo si spinge a nord fino alla catena alpina, a tutto l’alto Adriatico, dal Delta del Po fino alle isole della Croazia, chiudendosi all’orizzonte sud-orientale con i monti delle Marche.

Di notte, poi, lo scintillio lontano delle luci non riesce a rovinare lo straordinario spettacolo della Via Lattea, che risulta ancora ben scolpita sulla volta celeste.

Davanti a questo spettacolo magico, è inevitabile provare la voglia di entrare in cupola e mettere l’occhio all’oculare del telescopio!

Attività e didattica

L’attività dell’osservatorio prevede una serie di serate pubbliche, in genere una decina l’anno, in cui la struttura è aperta a tutti, grazie anche ad una convenzione con il Comune di Brisighella.

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Le serate richiamano un discreto numero di visitatori (oltre un centinaio nelle serate tra fine giugno ed inizio agosto) e sono quindi sconsigliate ai gruppi numerosi e scolaresche mentre costituiscono il primo approccio per chi vuole capire ciò che facciamo ed eventualmente associarsi.

Per chi vuole godere in modo più discreto e contemplativo dell’uso del telescopio, consigliamo di prenotare delle serate di apertura straordinaria, dove poter compiere osservazioni del cielo sugli oggetti più interessanti, provare a fotografare al telescopio e per le scolaresche concordare dei moduli didattici specifici con gli insegnanti  e magari con qualche lezione introduttiva in aula, prima di vivere l’esperienza emozionante dell’osservazione in cupola.

Il Consiglio Direttivo ANTARES